Tappa 1 – Dall’Imbarcadero a Piazza Belinzaghi
Descrizione
Il percorso inizia all’Imbarcadero della Navigazione, con un’elegante tettoia in stile Liberty in ferro e vetro progettata dall’ingegnere Ernesto Canobbio nel 1906, prospiciente alla “Riva” per antonomasia, la bella Piazza Risorgimento. Dall’Imbarcadero si possono abbracciare con lo sguardo i luoghi “simbolo” di Cernobbio: da sinistra il lido presso la foce del torrente Greggio, il lussureggiante parco di Villa Gastel con la portineria Liberty, l’albergo Regina Olga, la deliziosa Villa Allamel, dietro cui svetta lo slanciato campanile di S. Vincenzo, la sagoma elegante di Villa Belinzaghi che fa capolino tra la vegetazione, lo splendido complesso di Villa d’Este, fino alla villa Pizzo, sull’omonimo promontorio che si estende nel lago. Alzando lo sguardo si sale, sulle pendici del Bisbino, ammirando le frazioni di Casnedo, Piazza Santo Stefano e Rovenna che sfumano nel verde dei boschi su su fino alla vetta e al cielo.
All’uscita dell’imbarcadero, alla distanza di circa 15 metri, troneggia il Monumento ai Caduti, gruppo bronzeo dello scultore milanese Angelo Galli. Piegando a destra dopo circa 75 metri si incontra, guardando sulla sinistra all’interno dell’aiuola ghiaiosa, il Monumento a Giuseppe Garibaldi, inaugurato il 20 settembre 1907 per celebrare i 100 anni della nascita dell’”Eroe dei due mondi”, opera dello scultore comasco Pietro Clerici. Si prosegue sulla destra per 25 metri fino ad incontrare la fontana, opera dello scultore vicentino Piero Morseletto, in pietra bianca dei Colli Berici, posata nel 1937. Da questo punto, guardando sulla destra si ha una veduta di Villa Bolognini-Tavecchio e subito dietro di Villa Allamel, ricavate a metà Ottocento da precedenti abitazioni popolari come dimora di ricche famiglie nobili e borghesi di Milano.
Quest’ultima villa, a tre piani, è preceduta sul fronte a lago da un bel giardinetto con terrazza panoramica e un pergolato di glicini; l’ingresso è protetto da una bella tettoia in stile Liberty in vetro e ferro battuto.
Sulla sinistra prospetta invece la settecentesca Villa Besana-Ciani. Di fronte si può osservare il retro dell’Albergo Regina Olga, la prima struttura ricettiva nel centro del paese, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, cui si aggiunsero presto altri alberghi, ristoranti e caffè che contributono a fare crescere la fama del paese come ambito centro lariano di villeggiatura, come i vicini Albergo Milano (oggi Miralago) e Caffè Vittoria (l’attuale Harry’s Bar).
La piazza è chiusa al traffico veicolare da una sbarra affiancata da vasi di fiori che delimitano stretti passaggi pedonali laterali. Prendendo quello di destra, largo circa un metro si svolta a destra in piazza Roma con pavimentazioni in porfido, ricavata verso la fine dell’Ottocento mediante l’abbattimento di un vecchio fabbricato; al numero civico 7 si incontra l’ingresso posteriore di Villa Allamel, con un bel cancello in ferro battuto. Si prosegue in piazza Tolomeo Gallio, anch’essa ampliata a fine Ottocento, dominata dalla imponente facciata baroccheggiante della chiesa di S. Vincenzo, caratterizzata dalla spiccata bicromia tra il beige chiaro dell’intonaco e il rosso della decorazione in cotto, unico esempio del genere sul territorio lariano. L’antica parrocchiale di Cernobbio, già citata alla fine del secolo XII, fu rimaneggiata tra il 1757 e il 1775, quando fu onsacrata dal vescovo Giambattista Mugiasca.
Sul lato destro di S. Vincenzo sono il campanile e la canonica; sul lato sinistro, nel locale soprastante il sottopassaggio ad arco, era l’antico oratorio della Confraternita di Santa Marta, comunicante con la chiesa. Sulla parete esterna di questo locale è ancora visibile un antico affresco – ridipinto nel Novecento da Torildo Conconi – raffigurante la Santa di Betania vestita da monaca, che accoglie sotto il suo manto protettivo due giovani devoti. Qui si riunivano i membri della Confraternita più antica di Cernobbio, sorta prima del Cinquecento e regolata da rigide regole disciplinari; oggi questo locale è adibito a Quadreria della parrocchia (per informazioni rivolgersi al Prevosto, tel. 031.511487).
Sopra la facciata dell’abitazione al civico 2 di piazza Tolomeo Gallio campeggia un dipinto settecentesco raffigurante la Madonna con il Bambino.
Si segue via Cavallotti (con fondo in porfido nella parte centrale) per circa 30 metri, poi si imbocca sulla sinistra la stretta via Castello (acciottolata con guida centrale lastricata), superando il sottopasso coperto (attenzione al pilastrino centrale alla fine del sottopasso) ed entrando in Piazza Castello, “cuore” dell’antico nucleo medioevale di Cernobbio. Questo nucleo era l’antico “castrum” fortificato, citato in un manoscritto del XII secolo. Un piccolo borgo di barcaioli, pescatori, lavoranti della lana, scalpellini, che solo dall’Ottocento avrebbe assunto un respiro internazionale grazie al turismo. Su Piazza Castello prospettano alcune interessanti abitazioni “a graticcio” del XVI e XVII secolo, dette “case spagnole”, in riferimento alla dominazione Spagnola. Ristrutturate di recente, fino al secolo scorso presentavano in facciata una balconata detta “del Gatt” (“del gatto”, macchina da assedio), dal nome con quale veniva indicato il vicolo sottostante ancora nell’800.
Si imbocca quindi girando a destra la stretta via Mentana, caratterizzata da un recente acciottolato con due guide in pietra, tra le case dell’antico borgo. Si piega ancora a destra, all’incrocio con via XX Settembre; al numero civico 7, in un piccolo cortiletto oltre una cancellata in ferro battuto, si può ancora vedere un pozzo con carrucola e, sulla parete della casa, una quattrocentesca immagine in marmo della Madonna con il Bambino. Subito dopo, proseguendo lungo via XX Settembre (con fondo in porfido), indicata nell’Ottocento come “Via Lunga”, al numero civico 9 si può notare un elegante portale in granito, sulla cui chiave di volta spicca un fiore a sei petali; questo edificio è sostenuto da un pronunciato contrafforte laterale, che ne rivela l’antichità. Si percorre tutta via XX Settembre, fino a sbucare in Piazza Belinzaghi, quasi completamente occupata da parcheggi a pagamento.
Sul lato sinistro della piazza si può osservare un grande murales del lago di Como e delle sue valli, fatto realizzare dall’allora Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo negli anni Venti del secolo scorso, che richiama la vocazione turistica del paese; sul lato destro si apre l’ingresso di Villa Belinzaghi, importante edificio di ispirazione neoclassica eretto attorno al 1860 da Giulio Belinzaghi, sindaco di Cernobbio e poi di Milano, su progetto dell’ingegnere Giacomo Bussi, circondato da un ampio parco all’inglese con maestose piante di magnolie e conifere.
Informazioni
Località di partenza Cernobbio, Imbarcadero della Navigazione
Località di arrivo Cernobbio, Piazza Belinzaghi
Tipologia del percorso urbano
Lunghezza totale 500 m
Tempo di percorrenza (a piedi) 15 min
Difficoltà turistica
Dislivello in salita 10 metri circa
Quota massima 210 m slm
Pavimentazione porfido, acciottolato, ghiaia, lastricato in pietra, asfalto
Mezzi pubblici per raggiungere il punto di partenza si, vedi sito
Mezzi pubblici dal punto di arrivo sì, vedi sito
Parcheggi presso il punto di partenza sì, (a pagamento)