Tappa 3 – Da Piazza Prepositurale al termine di via Crotto Rosa
Descrizione
Dopo la visita alla chiesa, si torna nuovamente in Piazza Prepositurale, la si attraversa tenendo la destra e si attraversa via Majnoni sulle strisce pedonali, immettendosi sullo scivolo che la raccorda al largo marciapiede lastricato in pietra davanti al corpo di Villa Majnoni. Al termine dello scivolo si volta a destra e dopo qualche metro a sinistra, entrando dal cancello in ferro battuto (attenzione alla barriera mobile al centro dell’accesso, alta circa 80 cm) del Parco pubblico Majnoni, in origine il parco privato della villa progettato dall’architetto Achille Majnoni. Si segue il vialetto in mattonelle di cemento, osservando davanti a sé il fianco del tempietto barocco proveniente dal parco della Villa Reale di Monza e donato da re Umberto I alla famiglia Majnoni. Dopo 30 metri si piega a destra, seguendo il vialetto. Dopo altri 20 metri circa, una breve deviazione di 15 metri con fonda in mattonelle di cemento porta al Monumento dedicato da «gli Alpini di oggi» «agli Alpini di sempre». Si tratta di una struttura in cemento armato costituita da un muro di base con due ali, dal quale si innalza un alto e slanciato pinnacolo obliquo. Sul muro di base è apposto un pannello in bronzo scolpito ad altorilievo con l’immagine di un Alpino, circondato da quattro altri pannelli con immagini allegoriche sul coraggio e l’eroismo dei rappresentanti di questo glorioso Corpo militare, opera dello scultore Giuseppe Abramini (Abram).
Tornati sui propri passi, si prosegue passando sotto il ramo di un maestoso Cedro per altri 30 metri, quindi si imbocca la scalinata di bassi gradini acciottolati con alzata in pietra (ci sono due corrimani laterali in ferro). Dopo i primi 22 gradini, la scala si biforca, in corrispondenza di un’aiuola centrale, in due rampe di 9 gradini a destra e di 9 a sinistra, che poi si riuniscono nuovamente. Dopo altri 22 gradini, si arriva ad un piano acciottolato lungo circa 5 metri, che si attraversa per uscire dal cancello del Parco che dà sul marciapiede di Corso Bartesaghi.
In alternativa, se si vogliono evitare gli scalini, si prosegue sulla deviazione che conduce al Monumento degli Alpini lungo il vialetto prima con fondo in mattonelle di cemento, poi in asfalto; all’altezza dell’area con i giochi per bambini si tiene la sinistra e dopo un ampio giro del Parco su fondo ancora in mattonelle di cemento, si arriva a uscire dal cancello che dà sul marciapiede di Corso Bartesaghi.
Si piega a destra e si prosegue per circa 30 metri in leggera discesa, incontrando una fermata dell’autobus ASF C40 Como – Erba – Lecco, quindi si piega a sinistra e si attraversa la strada sulle strisce pedonali. Si sale sul marciapiede del lato opposto e si gira immediatamente a destra, percorrendo una ventina di metri su acciottolato che porta alla base della lunga scalinata del Monumento ai Caduti di Erba, in località “Clerici” (così chiamata dalla vicina Villa Clerici). Progettato nel 1926 dall’architetto razionalista Giuseppe Terragni e realizzato tra il 1928 e il 1932, il Monumento è costituito da una grande scalinata in pietra con quattro rampe di bassi gradoni, fiancheggiata da due filari di cipressi, che conduce a un sacrario sormontato da un terrazzo panoramico, sul fondo del quale sorge un portico semicircolare in pietra a due ali. Si racconta che Terragni stesso volle che la salita fosse faticosa, quasi un sacrificio per chi veniva a rendere omaggio ai soldati che avevano dato la propria vita per la patria.
Si torna sui propri passi per una ventina di metri fino all’inizio dell’acciottolato. Sul muro in pietra a vista alla propria destra, fronteggiato da un parallelepipedo in granito, una lapide in cemento reca la scritta: «Auspicando la pace dei popoli nell’Europa Unita nel 200 anniversario dei Diritti dell’Uomo le Amministrazioni Comunali di Erba, Fellbach, Tain l’Hermitage, Tournon posero 9 settembre 1989»; le città citate sono quelle gemellate con Erba. Si tiene la destra e si sale la scalinata di bassi gradini acciottolati con alzata in pietra, protetta sul lato sinistro da un corrimano in ferro alto circa un metro: dapprima 17 gradini, quindi un piccolo pianerottolo, poi altri 17 gradini e ancora un pianoro in terra battuta con una panchina in pietra. Dopo altri 8 gradini, questa volta in pietra, girando a destra si sbocca nell’asfaltata via Crotto Rosa (in alternativa, proseguendo per circa un centinaio di metri dalla base della scalinata lungo il marciapiede di Corso Bartesaghi, voltando a destra si imbocca direttamente via Crotto Rosa) e la si segue in salita, costeggiando dopo la prima curva un tratto della scalinata del Monumento ai Caduti.
Dopo circa 140 metri ci si trova sulla destra una scalinata che costituisce uno degli ingressi del teatro all’aperto Licinium, fatto costruire in forme classicheggianti nel 1928 per iniziativa di Alberto e Federico Airoldi di Erba su progetto di Fermo Bassi e Giacomo Pozzoli. Prende il nome dal Console romano Licinio, comandante dell’antica colonia da cui nacque Erba. Nel corso della sua storia, il Licinium ha conosciuto momenti di grande fama e splendore (famosissime le rappresentazioni della “Passione” e gli spettacoli di nomi importanti del teatro italiano) e altri di totale abbandono. Da via Crotto Rosa si riescono anche a intravedere alcune colonne della scena.
Di fronte all’ingresso del Licinium, sul lato sinistro della strada si può osservare Villa Candiani, elegante edificio a tre piani in stile ecclettico caratterizzato dalla spiccata bicromia tra l’ocra e il rosso mattone. Fu costruito dall’architetto Luigi Broggi tra il 1880 e il 1890 per la famiglia Candiani di Milano; attualmente è di proprietà del Comune di Erba.
Man mano si prosegue lungo la via, sulla propria sinistra si ha una bella vista sul Pian d’Erba, la pianura alluvionale creata dal fiume Lambro al suo sbocco dalla Valassina, con i laghi di Alserio (sulla destra) e Pusiano (sulla sinistra), tanto celebrati da poeti e pittori.
Immediatamente prima del numero civico 2 di via Crotto Rosa, sul lato destro della strada, si apre un altro ingresso al Teatro Licinium, quello principale, seguito da un viale.
Proseguendo ancora per un breve tratto, sempre sul lato destro, al numero civico 6, si incontra il Crotto Rosa, grande costruzione a quattro piani rivestita dalla vite canadese. L’edificio prende il nome da Pietro Rosa, bizzarro pittore innamorato della Brianza, che lo fece costruire attorno al 1850 come teatro. Una trentina di anni più tardi Rosa lo trasformò in un albergo-ristorante di lusso, e come tale fu usato fino ai primi anni ’50 dello scorso secolo. Successivamente diverse ristrutturazioni lo hanno portato all’aspetto attuale convertendola in una struttura per ricevimenti, eventi e soggiorni esclusivi, scelta nel 2014 per girare alcune scene del film All’improvviso Komir di Giulio Baraldi e Rocco Ricciardulli, con Gaia Bermani Amaral. Dopo circa 500 metri dall’imbocco della via, la strada si restringe e poi diventa acciottolata, entrando nel nucleo di Erba Alta. Al numero civico 10, sulla destra si trova la bella casa a tre piani già dimora dei conti De Carli, in stile barocchetto, con bel portale ad arco e balconcini in ferro battuto.
Al numero civico 11 si trova il palazzo già dei Conti Archinto, feudatari di Erba, oggi Casa “Cristo Re” delle Suore della Carità. Scrive lo storico Giorgio Mauri: «è una delle più antiche case d’Erba: oggi molto alterata e rimaneggiata, a pianta ad U, con le ali rivolte verso il giardino e il piano d’Erba. Dal 1647 al 1799 fu la sede dei milanesi conti Archinto, feudatari di Erba per investitura dell’imperatore Ferdinando III d’Asburgo, nonché sede pretoria di Erba; quindi passò ai conti Barbiano di Belgioioso». Siamo nel nucleo di Erba Alta.
Informazioni
Località di partenza Erba, Piazza PreposituraleLocalità di arrivo Erba, via Crotto Rosa
Tipologia del percorso urbano
Ambiente zona urbana
Lunghezza totale 900 m circa
Tempo di percorrenza (a piedi) 25 min
Difficoltà Turistica
Dislivello in salita 50 m circa
Quota massima 340 m
Pavimentazione cubetti in pietra, lastricato in pietra, mattonelle di cemento, acciottolato asfalto, sterrato
Mezzi pubblici per raggiungere il punto di partenza autobus ASF nei dintorni
Mezzi pubblici dal punto di arrivo –
Parcheggi presso il punto di partenza sì
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