Tappa 4 – Da Erba Alta a Villa Ceriani di Crevenna

Descrizione

Alla fine del palazzo già dei Conti Archinto, oggi Casa “Cristo Re” delle Suore della Carità, si gira a sinistra in via Cavour, incontrando di fronte un antico affresco della Madonna sopra un portale in pietra. Dopo 100 metri circa in leggera discesa, costeggiando sulla destra un muraglione di sostegno, si tiene la destra e si sale la scalinata di via Chiesa Molinari, costituita da un gradino in acciottolato con alzata in pietra, seguito da un pianerottolo in cemento, da altri 13 gradini in acciottolato, quindi da un altro pianerottolo pure acciottolato e da altri 13 gradini. Alla sommità della scalinata ci si trova sulla sinistra una piazzola acciottolata (proprietà privata!) su cui si apre al numero civico 18 la grande cancellata in ferro battuto di villa già Valaperta-Giussani, oggi Villa Le due Torrette, Bed and Breakfast e sede di eventi, preceduta da due pilastrini in pietra di circa 50 centimetri di altezza. Circondata da un vasto parco, la villa fu fatta costruire dal marchese Bernardo Colombo, feudatario di Segrate, come sua dimora di campagna; passò poi ai Valaperta, famiglia di setaioli e patrioti milanesi, che durante il Risorgimento vi ospitarono personaggi quali lo scrittore Camillo Boito e il barone Bettino Ricasoli. All’inizio del Novecento la proprietà passò alla famiglia Crespi e quindi ai Giussani, importanti esponenti del mondo amministrativo milanese e, negli anni ‘70 dello scorso secolo, all’attuale proprietà. Nel lato del parco che guarda verso la valletta detta “Pravalle”, sorgono le due torri a pianta circolare fatte costruire dai Valaperta nell’Ottocento per ricordare l’antico castello di Erba, del quale non esiste più traccia.
Piegando invece a destra e seguendo via Chiesa Molinari, qui acciottolata, dopo circa una trentina di metri ci si ritrova sulla destra il maestoso portale del numero civico 13, la villa che fu dimora di campagna del grande artista Francesco Hayez (1791-1882), considerato uno dei massimi esponenti della pittura romantica italiana.
Quasi di fronte al portale di Villa Hayez si prende sulla sinistra la breve viuzza asfaltata che conduce nell’acciottolata Piazza Castello, facendo attenzione ad una serie di paletti in ferro alti circa un metro che reggono una catena che delimita una fascia larga circa un metro di proprietà privata sul lato destro della strada. Il nome della piazza ricorda la zona dove sorgeva, prima del 1500, il castello di Erba, in posizione dominante l’Alta Brianza. Si entra nella piazza dallo spazio che intercorre tra la prima serie di paletti con catena parallela alla via e la seconda serie che delimita la piazza. Sul fondo della piazza, di fronte al nostro accesso, si trova un antico lavatoio in pietra a due vasche (cui si può accedere scendendo due gradini). Si costeggia il fabbricato detto “Condominio” per circa una decina di metri e quindi si imbocca il breve vicolo sulla destra (attenzione ai due paletti alti circa un metro con catena posizionati proprio al centro dell’imbocco della strada) che dopo una quindicina di metri ci riporta in via Chiesa Molinari, proprio di fronte al portone del numero civico 11, l’antico palazzo Chiesa Molinari. Questa dimora fu fatta realizzare dalla nobile famiglia Chiesa, poi Chiesa Molinari, il cui ultimo discendente, Antonio, fu grande mecenate e ospitò artisti e letterati della Milano della prima metà dell’800. Il fronte dell’edificio verso la strada ha un aspetto severo, mentre quello interno è ingentilito da affreschi e decorazioni di stile romanico. Ha un bel porticato con doppio ordine di colonne che mette in comunicazione la piccola corte d’onore con un’altra corte di disimpegno, nella quale s’intuisce una parete-abside dell’annesso oratorio a pianta circolare progettato dall’architetto Simone Cantoni, in cui erano custodite le spoglie di Santa Vereconda Martire, molto venerata dagli Erbesi e invocata contro la siccità, ora conservate nella chiesa di Santa Maria Nascente. Si gira a sinistra e si continua in via Chiesa Molinari, in questo tratto asfaltata; sul muro dell’edificio al numero civico 1 sono da notare le due belle meridiane dipinte. Dopo circa 70 metri da Casa Chiesa Molinari si entra in via Giuseppe Parini e dopo altri 40 metri si raggiunge la raccolta piazza Giulio Carcano (già Piazza Fontana). Sulla sinistra, aI numero civico 4, si trova l’antica Casa Motta, oggi molto alterata, mentre sulla destra, in posizione arretrata, al civico 9, il bell’ingresso della Villa già Repossi con una cancellata in ferro e al civico 3 Villa Comolli. Lasciandosi sulla destra il portale di Villa Comolli, si prosegue nell’asfaltata via Cavour (o «Via alla Vill’Amalia», come ricorda la scritta sul muro) per circa 110 metri tenendo la sinistra. Si sale quindi sul marciapiede in mattonelle di cemento che porta dopo altri 10 metri all’incrocio con via Angelo Bassi. Appena girato l’angolo a sinistra, dopo un paio di metri, si attraversa via Bassi sulle strisce pedonali in mattonelle di cemento, si risale sul marciapiede del lato opposto della via e si piega a destra per qualche metro, fino a imboccare il vialetto acciottolato preceduto da una fascia in lastricato che porta a Piazza San Giovanni Battista De La Salle. Dopo pochi metri questo vialetto si biforca: tenendo la destra e andando diritto dopo 30 metri si giunge all’ingresso principale del parco di Villa Amalia, delimitato da un bel cancello in ferro battuto, mentre piegando a sinistra si arriva dopo 40 metri all’attigua chiesa di S. Maria degli Angeli. In questo luogo sorgeva il grande convento dei frati Francescani (prima Osservanti e dal 1594 Riformati) eretto tra il 1480 e il 1489 sui terreni donati da Galdo e Leone Carpani. Dopo la sua soppressione, nel 1798, il complesso fu acquistato dall’avvocato milanese Rocco Marliani, trasformato in villa neoclassica dall’architetto Leopoldo Pollak negli anni 1798-1801 e dedicata dal Marliani alla moglie Amalia. La chiesa di S. Maria degli Angeli è l’unica parte rimasta quasi intatta del convento; è anche nota come chiesa di S. Antonio, poiché ogni 17 gennaio, sul suo sagrato si celebra una grande festa dedicata al santo, protettore degli animali. Dal 1963 il complesso è di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Como e la villa è sede del Liceo Statale “Carlo Porta” (indirizzo linguistico e delle scienze umane).
Accanto al cancello del parco della villa posto al lato sinistro alla chiesa, un totem del progetto “Le stelle del lago di Como” promosso dalla Camera di Commercio e dalla Provincia di Como, informa che qui sono state girate alcune scene del film del 1974 “Allònsanfan” dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, con Marcello Mastroianni e Lea Massari.
Si torna sui propri passi fino a via Bassi (di fronte c’è una fermata dell’autobus ASF C99 Circolare di Erba); si volta a sinistra, si prosegue sul marciapiede in mattonelle di cemento per circa 10 metri, quindi si attraversa via Balbor sulle strisce pedonali e si continua sul marciapiede lungo via Angelo Bassi (poi via Ugo Foscolo, poeta che soggiornò ripetutamente a Villa Amalia) che dopo una decina di metri circa diventa asfaltato, dirigendosi verso l’abitato di Crevenna. Da questo tratto di strada, guardando di fronte, si ha una bella vista sulle montagne lariane: da destra il Cornizzolo, i Corni di Canzo, le Grigne sullo sfondo e il monte Barzaghino. Dopo circa altri 270 metri, prima di un parcheggino auto a bordo strada, si incontra una fermata dell’autobus ASF C99 Circolare di Erba. Dopo altri 30 metri, alla fine del parcheggino, occorre fare molta attenzione, perché per una quarantina di metri si deve procedere sul ciglio della strada senza marciapiede, con un muro e una cunetta profonda una decina di centimetri sul lato sinistro.
Si passa accanto ai fabbricati al numero civico 17-19 dove sorge la casa, con facciata classicheggiante, che appartenne dal 1450 circa al 1861 alla famiglia De Fontana e poi ai Genolini. Qui fu ospite il poeta milanese Giulio Carcano, che vi compose molte delle sue poesie e delle sue novelle di ambientazione brianzola. Si sale quindi nuovamente sul marciapiede che si raccorda alla fascia acciottolata che porta, dopo un’altra ventina di metri, all’ingresso di Villa Ceriani, conosciuta anche come Villa San Giuseppe, Villa Comunale di Crevenna, Villa Ceriani Bressi. In corrispondenza del portale di ingresso della villa l’acciottolato è solcato da fasce lastricate. L’edificio, a due piani, venne progettato dall’architetto Gianluca Gavazzi della Somaglia alla fine del ‘700 per la famiglia Ceriani sull’area dell’antica dimora dei nobili Galimberti. La villa ha la classica pianta a “U”; la facciata prospetta su via Foscolo che la separa da un avancorpo classico che aveva la funzione di mimetizzare elegantemente le attigue case coloniche e di creare un cannocchiale prospettico verso i campi sottostanti. L’imponente portale sottolineato da blocchi bugnati in pietra, è aperto nel corpo centrale della facciata, sormontato da tetto a capanna; tre balconi, uno centrale e due angolari, ingentiliscono l’insieme. Una “torretta” panoramica è stata aggiunta in epoca posteriore alla fondazione, sopraelevando l’ala destra della villa. L’interno presenta un ampio scalone d’ingresso, sale decorate con soffitti a cassettoni e un bel giardino tipicamente romantico all’inglese. Oggi la villa è di proprietà comunale e ospita mostre, concerti, conferenze e manifestazioni culturali; dal 1977 è anche la sede del Civico Museo di Erba. Di fronte c’è una fermata dell’autobus ASF C99 (Circolare di Erba).
Chi volesse ritornare in centro a piedi, da Villa Ceriani potrà proseguire lungo via Ugo Foscolo e prendere sulla destra in discesa via Luigi Clerici, che si percorre fino ad incontrare via Fatebenefratelli. Dopo aver girato a destra,  proseguirà fino alla rotonda alla base della scalinata del Monumento ai Caduti;  imboccherà quindi Corso XXV Aprile e da qui, voltando ancora a destra dopo un centinaio di metri, giungerà facilmente in Piazza Prepositurale.





Informazioni

Località di partenza Erba, via Crotto Rosa
Località di arrivo Erba, Villa Ceriani (ma possibile rientro a piedi in Piazza Prepositurale)
Tipologia del percorso urbano
Ambiente zona urbana
Lunghezza totale 1150 m circa (più circa 500 m per rientro a Piazza Prepositurale)
Tempo di percorrenza (a piedi) 35 min (più circa 10 min per rientro a Piazza Prepositurale)
Difficoltà Turistica
Dislivello in salita 15 m circa
Quota massima 355 m
Pavimentazione asfalto, acciottolato, cemento, mattonelle di cemento, lastricato
Mezzi pubblici per raggiungere il punto di partenza
Mezzi pubblici dal punto di arrivo autobus ASF (vedi sito bus di linea).
Parcheggi presso il punto di partenza





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