Menaggio Tappa 1 – Dall’imbarcadero a via Calvi

Descrizione

Il percorso inizia dal piazzale asfaltato dell’Imbarcadero di Menaggio, punto di attracco dei battelli, dei traghetti e degli aliscafi. Ci si lascia alle spalle la biglietteria e ci si tiene sulla destra. Dopo pochi metri ci si imbatte in un pannello illustrativo del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) della Val Sanagra, istituito nel 2005 dai comuni di Grandola ed Uniti e Menaggio per tutelare la valle percorsa dal torrente omonimo, ricca di interessanti aspetti naturalistici ed etnografici. Dopo circa 40 metri ci si immette in via IV Novembre, lasciandosi sulla sinistra un grande edificio di color mattone a tre piani, con pianta a forma approssimativamente di V dal vertice smussato, oggi sede del Consorzio Agrario, costruito nel 1903, ospitò la stazione capolinea della Ferrovia Menaggio–Porlezza. Questa ferrovia, lunga 12,241 chilometri e dallo scartamento di 850 millimetri (misura unica al mondo per le ferrovie pubbliche), entrò in funzione nel novembre 1884 e vi rimase fino all’ottobre 1939. Sul muro di fondo dello slargo del distributore di carburante sull’altro lato di via IV Novembre, sotto l’insegna “UTA”, si può ancora osservare la bocchetta di carico dell’acqua per i treni a vapore.
Si piega dunque a destra sul marciapiede in cubetti di porfido lungo via IV Novembre, costeggiando la siepe del “Grand Hotel Menaggio”, storico albergo menaggino (a circa 30 metri si apre il vialetto d’accesso all’albergo; nei pressi c’è una fermata dell’autobus ASF C10 Como-Menaggio-Colico). Dopo circa 60 metri il marciapiede si restringe a 30 centimetri per la presenza di una costruzione sulla destra. Sull’altro lato di via IV Novembre, all’ingresso di un portico, si può notare un ovale in terracotta colorata e smaltata raffigurante la Madonna con il Bambino, fatta murare nel 1924 da Teofilo Patroni. Dopo circa 10 metri il marciapiede si allarga di nuovo; dopo altri 20 metri si interrompe per una decina di metri, per poi riprendere. All’altezza dell’incrocio con via Como, si tiene la destra, imboccando via Mazzini e proseguendo lungo il marciapiede sempre in cubetti di porfido. Dopo circa 50 metri il marciapiede diventa in piastrelle di porfido e costeggia un altro storico albergo di Menaggio, l’ “Hotel Bellavista”. Sul muro che lo delimita a nord si può notare un interessante idrometro in pietra, una scala graduata che consente di misurare l’altezza del lago in occasione delle piene: un’iscrizione ricorda il massimo livello raggiunto nel 1829. Immediatamente dopo si incontra una pensilina di fermata degli autobus ASF C14 Menaggio-Cavargna; C13 Menaggio-Plesio; C12 Menaggio-Lugano; C10 Como-Menaggio-Colico e dell’Auto Postale svizzero Lugano-Menaggio-Chiavenna-St. Moritz. Si prosegue sul marciapiede in cubetti di porfido, tenendo la destra, per 15 metri, superando prima l’entrata di un piccolo parcheggio, poi un’isola ecologica con cassonetti interrati per la raccolta dei rifiuti e si imbocca il lungolago vero e proprio, elegante biglietto da visita di Menaggio. Qui è possibile passeggiare in tranquillità godendosi l’incomparabile panorama del lago e delle montagne della sponda orientale, lambendo i vicoli dell’antico borgo fortificato, senza rinunciare al comfort dei servizi (bar, ristoranti, negozi). Il lungolago in questo tratto costeggia per circa 60 metri il porto ed è delimitato sulla destra da un’elegante ringhiera in ferro battuto, alta circa un metro, a cui sono appese delle fioriere sempre in ferro, a distanza variabile. In questa zona, nel 1956, durante i lavori per la costruzione del molo, sono stati trovati i resti di una delle due torri costruite sulla riva per proteggere il borgo di Menaggio da eventuali attacchi provenienti dal lago; questa torre fu demolita nel corso dell’Ottocento. Dopo circa 20 metri si trova un piccolo slargo con alcuni posti auto. Percorsi altri 30 metri, a seguito di una leggera curva, il lungolago piega a destra. Dopo essersi lasciati sulla destra due aiuole, rispettivamente prima e dopo un chiosco per il noleggio di imbarcazioni private, si prosegue per altri 10 metri e, in corrispondenza del punto in cui il marciapiede del lungolago si allarga, facendo attenzione alla colonna gialla alta circa 2 metri per la chiamata dei taxi, si scende il piccolo gradino di raccordo al fondo stradale e si attraversa la strada sulle strisce pedonali. Superato un piccolo gradino si giunge in largo Allevard les Bains (comune francese nella regione del Rhône-Alpes con cui Menaggio è gemellata), uno slargo pavimentato in piastrelle di porfido. Si tiene la sinistra superando un’aiuola di circa 10 centimetri di altezza e 2 metri di diametro, con una piccola scultura raffigurante una Figura maschile che cavalca un delfino, posta nel 2001 in occasione del decimo anniversario del gemellaggio tra Menaggio e il Comune francese. Proseguendo, si costeggia sulla propria destra un edificio a quattro piani di colore arancione, che ospita una pescheria. Al piano terra la facciata presenta un basso arco, tipico delle costruzioni affacciate sul lago, sotto il quale un tempo venivano ricoverate le barche. Sopra l’arco campeggia un dipinto novecentesco del pittore menaggino Bruno Azimonti raffigurante La pesca miracolosa, omaggio ad una delle attività più importanti delle genti lariane. Al termine di questo edificio si imbocca la lastricata via delle Rose (attenzione alla fioriera all’angolo alta 1 metro), entrando nel “centro storico” caratterizzato da viuzze strette tra antichi e massicci edifici. Si prosegue per circa 25 metri; al numero civico 16, prima di un negozio di antiquariato, si incontra l’ingresso (con arco sottolineato da mattoni in cotto) al complesso detto La Fortezza, un tempo parte delle fortificazioni a lago del borgo di Menaggio. È possibile visitare il piccolo cortile interno, di impronta medioevale, chiamando il numero segnato sulla targhetta sul cancello. Si piega sulla destra e si imbocca la caratteristica via Pesce, larga 2 metri e lunga 20 metri, lastricata; la si percorre tutta, superando il sottopasso coperto, e si sbuca in piazza Garibaldi. È opportuno fare attenzione al palo dell’illuminazione posizionato a circa 10 metri dallo sbocco della via e al basso muretto curvilineo (utilizzabile per una sosta) posto un metro dopo.
Piazza Garibaldi ha una forma a elle; la pavimentazione è a disegni geometrici realizzati con materiali lapidei diversi e alcuni tratti in acciottolato. Ci si dirige verso l’edificio ottocentesco a quattro piani posto al centro della piazza, che ospita al piano terra il “Cafè del pess”: di colore giallo, è decorato con fregi ornamentali ocra attorno alle aperture del piano terra, nella separazione tra il piano terra e il primo piano, oltre che sotto il tetto e lungo gli spigoli. Nella stagione estiva è circondato sui lati est e sud da tavolini e sedie per gli ospiti. Sull’area occupata da questo edificio sorgeva l’antico Battistero di S. Giovanni Battista con accanto l’antico Pretorio*; ormai in rovina, tra la fine del secolo XVIII e la prima metà del secolo XIX, questi edifici furono venduti a privati che realizzarono un nuovo unico fabbricato.
A circa un terzo del lato meridionale, ad un’altezza di circa due metri, è murata una lastra in marmo ad altorilievo del secolo XIV, che celebra il dominio visconteo su Cremona, probabilmente proveniente dall’antico Pretorio. I Visconti sono rappresentati dall’elmo di destra che sovrasta il loro stemma gentilizio, caratterizzato da un biscione che tiene nella bocca un uomo; pure il cimiero ha la medesima forma. Questo elmo è incatenato con un altro elmo sulla sinistra, che rappresenta la città di Cremona.
Si attraversa Piazza Garibaldi (al numero civico 3 c’è l’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica di Menaggio) tenendosi sulla sinistra; da notare al numero civico 1 di piazza Garibaldi, all’angolo con via Porta, un edificio di colore rosso scuro a tre piani, con una stretta facciata posta trasversalmente alla strada, quasi facesse parte di un fabbricato a pianta poligonale, aperta da un portale e da due finestre ad arco. Imboccando appena via Porta, sulla sinistra, al civico 1, si incontra un fabbricato giallo a tre piani preceduto da un cortiletto, che ospita al piano terra l’”Osteria il Pozzo”. In questo fabbricato vi era l’Ospedale dei Tre Re Magi, un ricovero per pellegrini, la cui fondazione viene fatta risalire alla seconda metà del secolo XII. Secondo la tradizione, qui avrebbe infatti sostato il corteo che trasportava a Colonia le reliquie dei tre Re Magi, trafugate da Milano dopo la distruzione della città ad opera di Federico Barbarossa. Al terzo piano si può intravedere ancora un dipinto murale con La visita dei Magi. Tornando sui nostri passi si imbocca sulla destra l’ampia e porfidata via Calvi, strada pedonale dedicata ad un’importante famiglia menaggina (tenere il centro). Dopo circa 25 metri, sul lato destro, si incontra la facciata neogotica (rifatta nel 1885) della chiesa di S. Marta, citata nei documenti come oratorio della Confraternita intitolata alla Santa.
Sul muro della facciata, sulla sinistra rispetto all’ingresso principale, sono stati murati alcuni interessanti reperti in pietra. Dal basso: una lapide funeraria cinquecentesca di Paolo Paoli, medico dei re di Francia Francesco I ed Enrico II; un’iscrizione che ne ricorda i restauri alla casa paterna dopo la distruzione dei Reti; un frammento di lapide funeraria romana di Lucio Minicio Exorato, importante funzionario imperiale di Vespasiano (I sec. d.C.), ritrovata nel lago nei pressi di Santa Maria Rezzonico, nella prima metà del Cinquecento e qui trasportata dall’umanista menaggino Francesco Calvi, ritenendo di aver trovato nel nome Minicio l’orgine del toponimo del paese; una chiave d’arco in pietra con la raffigurazione a bassorilievo del castello di Menaggio, del secolo XIV che è divenuta lo stemma comunale (al di sotto è stata aggiunta la scritta «Menasy») e un fregio con Teste di Santi, poco leggibili.
Dopo aver percorso tutta la via Calvi per circa 60 metri, l’incrocio con via IV Novembre è segnato da due paletti centrali in ferro di circa 80 centimetri di altezza, che reggono una catena di circa 4 metri. Ci si porta sulla destra e ci si immette in via IV Novembre (molto trafficata), attraversandola sulle strisce pedonali.





Informazioni

Località di partenza Menaggio, imbarcadero
Località di arrivo Menaggio, via Calvi
Tipologia del percorso percorso urbano
Lunghezza totale 500 m circa
Tempo di percorrenza (a piedi) 10 min
Difficoltà Turistica
Dislivello in salita 10 m
Quota massima 212 m s.l.m.
Pavimentazione asfalto, cubetti in porfido, lastricato in pietra, acciottolato
Mezzi pubblici per raggiungere il punto di partenza autobus nei dintorni, vedi sito

battello , traghetto, aliscafo, vedi sito
Mezzi pubblici dal punto di arrivo nei dintorni vedi sito
Parcheggi presso il punto di partenza posti auto nei dintorni





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